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#NonUnLibroQualunque. Tra le Righe: libreria e bistrot

Una libreria indipendente di quartiere che si basa sul rapporto tra libraio e lettore. Non manca l’attenzione agli editori indipendenti, e anche Terra Nuova è presente.

 13 Luglio 2020

Tra un caffè, una crèpe o un buon bicchiere di vino con un tagliere, nel quartiere Trieste di Roma si leggono le pagine dei classici. Tra le righe si possono fare molte cose: incontrare persone, condividere storie, starsene in disparte e aprirsi ai sentieri della fantasia. Tra le Righe è anche il nome della libreria indipendente di viale Gorizia, nata nel 2005 da un gruppo di amici e conoscenti.

Paola Mastrobuoni non è tra le socie fondatrici, ma è subentrata più tardi, dopo aver fatto esperienza diretta di conduzione di una libreria per ragazzi. Ha studiato lettere con indirizzo archeologico, ma più che seguire il percorso degli scavi ha cominciato subito a lavorare nel mondo dell’editoria, prima come redattrice di una nota casa editrice e poi con le librerie. “Quando sono diventata mamma” racconta “ho sviluppato interesse per la letteratura per ragazzi e insieme a un’amica di università abbiamo aperto una libreria a tema, una bella avventura durata sette anni. Una storia conclusa che mi ha dato molto e che in qualche modo rivivo anche qui, dove abbiamo un folta sezione per ragazzi. Continuo a coltivare questa passione, mi piace avere come clienti dei piccoli lettori. D’altra parte qua non mancano anche i libri di arte antica, storia e saggistica, che rappresentano il mio percorso di studi”.

Ce n’è per tutti i gusti

Tra le Righe è un bookbar, una libreria indipendente di quartiere, tra via Nomentana e Corso Trieste, che svolge un ruolo essenziale in città, dove nonostante tutto sopravvivono ancora dei lettori forti, soprattutto di narrativa, con predilezione di noir e gialli. Ma ci si trova un po’ di tutto, incluso un interessante scaffale di classici, il settore novità, quello per ragazzi, cucina, saggistica, storia, libri fotografici.

“Selezioniamo anche alcuni editori indipendenti, o di nicchia” prosegue la responsabile della libreria. Penso soprattutto a IperboreaKellerJimenezSur… cerchiamo di dar loro spazio nello scaffale o nel tavolo centrale, ma ovviamente dobbiamo anche venire incontro al gusto dei nostri clienti. Una piccola libreria è basata soprattutto su questo buon rapporto tra libraio e lettore. Il nostro ruolo è quello di creare comunità, scambiarci consigli di lettura, coltivare buoni rapporti personali di fiducia. Facciamo laboratori, gruppi di lettura, presentazioni, eventi legati al cibo, gruppi di lettura con aperitivo, o incontri monografici di letteratura. Ci sono poi attività ormai consolidate che gravitano attorno alla libreria, come un corso di cinema che dura da tanti anni. I tavoli della caffetteria favoriscono occasioni di incontro conviviali”.

Cibo e lettura: un connubio che funziona

La caffetteria in effetti ha un bistrot ben fornito, dove è possibile fare colazioni, spuntini, ma anche pranzi e aperitivi, dalle 10 alle 20. Nel momento in cui scriviamo è appena iniziata la fase tre dell’emergenza Coronavirus; la caffetteria è stata appena riaperta, distanziando i tavolini, sospendendo per adesso soltanto i pranzi. I clienti sono per lo più habitué di mezza età, sono loro i lettori incalliti, ma non mancano anche i ragazzi, grazie alla vicinanza della Luiss (Libera università internazionale degli studi sociali), che la frequentano come punto di ritrovo.

Paola è l’unica socia che di fatto lavora direttamente in libreria, insieme a Claudia Fanelli, una giovane promessa che lavora come dipendente.

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